martedì 9 febbraio 2021

Mili ROMANO, Gioco d'azzardo, intervento urbano per "Note di sguardi", a cura di Giovanna Sarti, Gino Gianuizzi, Eva Scharrer


Immagini, note di sguardi

Cervia - Bologna - Berlin/Pankow


Ideazione:

Giovanna Sarti


A cura di:

Eva Scharrer, Pankow-Berlino / Gino Gianuizzi, Bologna / Giovanna Sarti, Cervia


”Ogni immagine è una visione ricreata o riprodotta. È un’apparenza o un insieme di apparenze, isolata dal luogo e dal tempo in cui si è manifestata la prima volta e conservata, per qualche istante o per qualche secolo.”

Ogni immagine incorpora un modo di vedere.


John Berger, Ways of Seeing,1972


Il progetto Immagini, note di sguardi nasce a Cervia, centro balneare della Riviera Adriatica romagnola, luogo per sua natura predisposto alla contaminazione e alla diffusione di ricordi. Nasce da un’idea di Giovanna Sarti, artista attiva fra Cervia e Berlino; ha trovato la complicità di Bianca Verri, presidente del quartiere Zona1 di Cervia e di Eva Scharrer e di Gino Gianuizzi che hanno contribuito alla selezione degli artisti per Berlino e Bologna. 

Immagini, note di sguardi è un progetto in progress che nel corso di un anno prevede l’affissione in spazi urbani di trentasei manifesti in formato 70x100cm, immagini realizzate da trentasei diversi artisti internazionali. Ogni mese, a partire dal mese di settembre 2020, simultaneamente a Berlino a Bologna e a Cervia verranno affissi tre manifesti realizzati da tre artisti scelti fra quelli selezionati dai tre curatori, dunque uno da Berlino, uno da Bologna, uno da Cervia. Prossimamente altre città entreranno a fare parte del circuito. I luoghi individuati nelle città sono esemplari, adiacenti ad archivi visivi e biblioteche: un rimando a un rapporto antico di funzione narrativa dell’immagine. 

Spesso pensiamo per immagini, colpisce la natura immateriale dell’immagine e insieme la sua concretezza, che ne fa la ‘cosa’ che sostanzia il discorso, che materializza le parole. Dove il verbale non riesce ad arrivare l’immagine è in grado di dire senza sforzo e di farsi capire. Esistono anche immagini ingannevoli, immagini manipolate: non c’è innocenza nell’immagine, ma certo rimane un grado originario di verità dell’immagine che sta prima dello sguardo. Lo sguardo è la nostra lettura, il processo attraverso il quale ci appropriamo di quell’immagine: un processo generalmente inconsapevole, automatico, cieco. Lo sguardo incontra migliaia di immagini ogni giorno e le sovrappone instancabilmente, incalzato dall’insorgenza di immagini nuove che spingono via quelle appena visualizzate in un movimento continuo. 

Immagini, note di sguardi è una sospensione del flusso, una pausa, uno iato, uno spazio di riflessione, un invito a pensare. Si attua tramite un dispositivo fisico elementare costituito da un supporto metallico su cui con cadenza regolare saranno affisse le immagini realizzate dai trentasei artisti. Chi vive i luoghi delle città quotidianamente o chi li attraversa per caso incontrerà inaspettatamente questi elementi che increspano la quotidianità del solito paesaggio urbano. Un vortice di immagini che si rincorrono e si combinano arbitrariamente innescando racconti spezzati, forse leggibili anche come un cadavre exquis, oppure segmenti individuali di altre storie, o visioni risolte e definitive. Sono immagini che si regalano allo sguardo, senza parole di accompagnamento, e che richiedono la complicità di chi le incontra per essere dette, per farsi racconto, per inventare storie mai pensate.





Dallo scaffale di una teca un paio di occhiali, abbandonando l’immobilità di una collezione di oggetti personali dell’adolescenza, invita ad uno sguardo altro. Nel flusso molteplice della strada, della memoria, delle emozioni, aprendoti all’hasard, alla casualità degli incontri, osa l’”azzardo”!


Gamble From the shelf of a display case a pair of glasses, abandoning the stillness of a collection of personal objects of adolescence, invites us to take a differente look. In the multiple flow of the road, of memory, of emotions, opening yourself up to the hazard,, to the randomness of encounters, dare to “gamble”!

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