Installazione di un distributore di palline,
Mostra Autoritratti a cura di Uliana Zanetti,
Mambo, Bologna 2013
Dea Madre ha avuto inizio nel settembre del 2012 ed è proseguito fino all’inaugurazione e poi
alla chiusura della mostra Autoritratti, al Mambo di Bologna da maggio a settembre 2013.
Ho dato una pallina allo staff del Museo, alle artiste e alle curatrici della mostra, agli artisti
amici, agli amici, agli amori, ai miei studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e a tutti
coloro con i quali ho lavorato e lavoro nel corso dei miei progetti di arte pubblica e
partecipativa.
Ho chiesto loro di intervenire all’interno della pallina con un segno, un’“opera”, un oggetto che
li rappresentasse e che fosse legato alla loro identità.
60, quanti erano i miei anni, sono le palline che ho fatto io.
200 sono state le palline realizzate per l’installazione originaria presentata all’inaugurazione.
Da quel momento anche il pubblico ha potuto, se lo desiderava, condividere questo scambio di doni: prendendo una pallina vuota che avrebbe trovato
accanto al distributore automatico; intervenendo al suo interno con un segno di identità e di
autorappresentazione.
La pallina ha il diametro di 6 cm. : poteva essere portata a casa oppure poteva essere portato da
casa un qualcosa che potesse essere introdotto nella sfera al momento della visita al Museo.
Questo è stato un lavoro in progress in cui il passato ( il momento della preparazione e della
crescita del lavoro), il presente e il futuro ( il lavoro nel suo evolversi), insieme alla lenta cura e
ad una trasformazione continua, sono stati una progressiva sollecitazione alla sua rigenerazione
attraverso lo scambio di piccoli doni.
clicca qui per il video
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lunedì 13 maggio 2013
martedì 29 novembre 2011
ITALIA, 2011
Dal 29 novembre 2011 al 29 gennaio 2012, la Collezione Permanente del MAMbo (Museo
d’Arte Moderna di Bologna), ha ospitato il progetto "Italia" ideato da Mili Romano in occasione
dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il lavoro si è articolato nella proiezione di un’opera-video, la
cui sinossi riportava una citazione di Giacomo Leopardi tratta dal Discorso sopra lo stato
presente dei costumi degl’italiani , e in un’azione-performance. Nel video, Mili Romano ha
proposto una ricognizione personale delle vicende della Repubblica italiana, in cui ricordi
autobiografici si intrecciano con vicende emblematiche della storia nazionale.
Contemporaneamente, l’artista, ogni giorno, seduta su una sedia appartenuta ai nonni, ha letto
alcune pagine a lei care della letteratura italiana dall’Ottocento ad oggi. Lo stesso hanno fatto
tutti coloro che hanno voluto partecipare spontaneamente all’iniziativa. Ognuno ha lasciato
traccia del proprio passaggio, deponendo il libro scelto ai lati della sedia, per poi ritirarlo
durante la serata finale del progetto, nella quale si è svolta una intensa maratona di lettura.
d’Arte Moderna di Bologna), ha ospitato il progetto "Italia" ideato da Mili Romano in occasione
dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il lavoro si è articolato nella proiezione di un’opera-video, la
cui sinossi riportava una citazione di Giacomo Leopardi tratta dal Discorso sopra lo stato
presente dei costumi degl’italiani , e in un’azione-performance. Nel video, Mili Romano ha
proposto una ricognizione personale delle vicende della Repubblica italiana, in cui ricordi
autobiografici si intrecciano con vicende emblematiche della storia nazionale.
Contemporaneamente, l’artista, ogni giorno, seduta su una sedia appartenuta ai nonni, ha letto
alcune pagine a lei care della letteratura italiana dall’Ottocento ad oggi. Lo stesso hanno fatto
tutti coloro che hanno voluto partecipare spontaneamente all’iniziativa. Ognuno ha lasciato
traccia del proprio passaggio, deponendo il libro scelto ai lati della sedia, per poi ritirarlo
durante la serata finale del progetto, nella quale si è svolta una intensa maratona di lettura.
lunedì 13 giugno 2011
Servabo, Cuore di pietra 2011
Citando un prezioso libretto sulla memoria di Luigi Pintor : " Servabo: Conserverò, terrò in serbo, o anche servirò, sarò utile", un tavolo-panca nel giardino antistante la biblioteca si offre come oggetto di "design urbano". Su di esso, attraverso "Cuore di pietra" generazioni diverse di bambini e di ragazzi hanno lasciato un segno della propria identità. La forma è quella del punto interrogativo, per la quale alla fine si è optato, contro un bell'esclamativo troppo accomodante. Per lasciare un dubbio che ancora una volta, in maniera critica e attiva, sia continuo pungolo ad interrogarsi sulla città, sullo spazio pubblico e la sua cura, e sugli spazi di democrazia. Un punto interrogativo perché non ci si vuole fermare compiaciuti per il già fatto, con la consapevolezza che molto ancora si potrebbe e si dovrebbe fare. Un punto interrogativo perché sappiamo quanto, almeno nel nostro paese, valga più l'immagine effimera e di rapido consumo che ciò che innesca un cambiamento e una attiva capacità critica consapevoli. Un punto interrogativo che sia sfida all'oblio strumentale e a letture travisanti e alla memoria di breve durata. Parti delle mappe riprodotte sul tavolo-panca sono state realizzate nel corso di un workshop tenuto insieme a Mona Lisa Tina con i ragazzi dei gruppi di aggregazione giovanile di Pianoro/ Carteria (in collaborazione con "Casa Arcobaleno" e la ASL di Pianoro).
giovedì 13 gennaio 2011
Mili Romano con Studio Pippo Ciorra, "Passaggio di luce"
Nell’area in cui si trovava un vecchio gazebo di legno dove gli abitanti nelle sere d’estate si ritrovavano a giocare a carte si trova “Passaggio di luce”, un'opera in ferro e vetro colorato di Mili Romano realizzata con la collaborazione tecnica degli architetti Pippo Ciorra, Emanuele Marcotullio e Raffaella Coppari . Nato da un esplicito desiderio degli abitanti di via Bolognesi di avere uno spazio che ricordasse il loro vecchio gazebo, esso è la riconsegna agli abitanti del paese e dela vecchia Via Pierino Bolognesi, dell’antico spazio proiettato verso un nuovo utilizzo polifunzionale e creativo. Il progetto è stato realizzato con un finanziamento della Regione (Legge 16/02) . Su una sezione delle ante di vetro sono riportati, in sabbiatura, alcuni segni della mappa “Pianodoro” di Sabrina Torelli, realizzata nel corso di un workshop con una classe della scuola elementare e il cui originale, in stampa su PVC, si trova al centro Diurno E. Giusti.
sabato 1 gennaio 2011
Album di figurine
L'album di figurine riassuntivo di tutte le attività di Cuore di Pietra 2005/2011 è stato in vendita presso tutte le edicole di Pianoro e Rastignano e in alcune edicole di Bologna, ed è stato distribuito in tutte le scuole del territorio. Adesso è acquistabile in cofanetto collezione completa presso CorrainiMAMbo artbookshop o può essere richiesto direttamente alla casa editrice.
L'album è un progetto di Mili Romano con la collaborazione grafica di Roberta Contarini
giovedì 1 gennaio 2009
PLAY. Questo cassetto è una piazza
Installazione audio in un cassetto del Musée de l'OHM
Il Musée de l’OHM è un museo - opera fondato da Chiara Pergola nel 2009, situato all’interno di un comò del XIX secolo. La struttura formalizza un’idea di continuità tra la dimensione privata e quella pubblica modellandosi sull’esempio di un antico luogo di coesistenza della dimensione abitativa e di quella produttiva pertinente alle nostre radici storiche: la casa-bottega pompeiana. Seguendo questo schema i tre cassetti del mobile ospitano diverse sezioni del museo: il primo in alto, denominato pergula, è la sede di mostre temporanee; il secondo, negotium, presenta la collezione permanente; il terzo, secreta, di norma non accessibile, è deputato alla conservazione di opere ed oggetti di affezione, che acquistano valore nella comunicazione privata, ma difficilmente riconoscibili sul piano linguistico da una collettività.
Il Musée de l’OHM è un museo - opera fondato da Chiara Pergola nel 2009, situato all’interno di un comò del XIX secolo. La struttura formalizza un’idea di continuità tra la dimensione privata e quella pubblica modellandosi sull’esempio di un antico luogo di coesistenza della dimensione abitativa e di quella produttiva pertinente alle nostre radici storiche: la casa-bottega pompeiana. Seguendo questo schema i tre cassetti del mobile ospitano diverse sezioni del museo: il primo in alto, denominato pergula, è la sede di mostre temporanee; il secondo, negotium, presenta la collezione permanente; il terzo, secreta, di norma non accessibile, è deputato alla conservazione di opere ed oggetti di affezione, che acquistano valore nella comunicazione privata, ma difficilmente riconoscibili sul piano linguistico da una collettività.
lunedì 24 settembre 2007
Il rumore del tempo. Bologna 1977. Videopoema di corto metraggio
Nel settembre del 1977, a Bologna, durante i giorni del convegno contro la repressione, un
gruppo di giovani, tra cui l'autrice, girava con un furgone un po' sgangherato che sulle
fiancate portava impressi i volti dei fratelli Marx e di Buster Keaton, passandosi di mano in
mano una macchina da presa super8. Quel furgone era la sede mobile dell'allora nascente
etichetta discografica Harpo's Bazar dal cui archivio sono saltati fuori, dopo trent'anni, metri
e metri di pellicola. Trasferite in digitale e montate, quelle immagini ritornano in una sorta di
'Videopoema' inseguendo il rumore di quei giorni e di quelle generazioni che la piazza
riusciva ancora ad unire, con il frastuono, i pensieri, l'impeto di allora, accompagnate dai
brani dei Confusional Quartet o i Gaz Nevada, e da quelli di altri gruppi musicali remixed in
versione discoteca e da una rivisitazione fotografica che ce le restituisce attraverso il
pulviscolo del tempo.
Nei giorni fra il 24 e il 27 settembre 2007 il video è stato presentato in spazi per l'arte e la
cultura di molte città italiane ( fra le altre GAM Torino, MUSEION Bolzano, Galleria
MONTEVERGINI Siracusa, LE PAPESSE Siena, in un'azione che si è proposta di
sollecitare e unire come un fil rouge pensieri, azioni, immagini e riflessioni sulla libertà di
espressione, collegando idealmente tanti spazi che a questo tam tam, che ha preso avvio dalla
Galleria NEONcampobase di Bologna, hanno risposto e hanno continuato a rispondere nel
corso dell'anno.
Il film è stato selezionato al Festival Arcipelago di Roma e al Festival dei Popoli di Firenze
e presentato, come installazione permanente, nei giorni del Festival, all’interno della sezione
Lo schermo dell’arte, a cura di Silvia Lucchesi.
gruppo di giovani, tra cui l'autrice, girava con un furgone un po' sgangherato che sulle
fiancate portava impressi i volti dei fratelli Marx e di Buster Keaton, passandosi di mano in
mano una macchina da presa super8. Quel furgone era la sede mobile dell'allora nascente
etichetta discografica Harpo's Bazar dal cui archivio sono saltati fuori, dopo trent'anni, metri
e metri di pellicola. Trasferite in digitale e montate, quelle immagini ritornano in una sorta di
'Videopoema' inseguendo il rumore di quei giorni e di quelle generazioni che la piazza
riusciva ancora ad unire, con il frastuono, i pensieri, l'impeto di allora, accompagnate dai
brani dei Confusional Quartet o i Gaz Nevada, e da quelli di altri gruppi musicali remixed in
versione discoteca e da una rivisitazione fotografica che ce le restituisce attraverso il
pulviscolo del tempo.
Nei giorni fra il 24 e il 27 settembre 2007 il video è stato presentato in spazi per l'arte e la
cultura di molte città italiane ( fra le altre GAM Torino, MUSEION Bolzano, Galleria
MONTEVERGINI Siracusa, LE PAPESSE Siena, in un'azione che si è proposta di
sollecitare e unire come un fil rouge pensieri, azioni, immagini e riflessioni sulla libertà di
espressione, collegando idealmente tanti spazi che a questo tam tam, che ha preso avvio dalla
Galleria NEONcampobase di Bologna, hanno risposto e hanno continuato a rispondere nel
corso dell'anno.
Il film è stato selezionato al Festival Arcipelago di Roma e al Festival dei Popoli di Firenze
e presentato, come installazione permanente, nei giorni del Festival, all’interno della sezione
Lo schermo dell’arte, a cura di Silvia Lucchesi.
domenica 1 luglio 2007
Non si segue la numerazione...
In Sublimina, Rocca di Bazzano
a cura di Annalisa Cattani e Massimo Marchetti
Installazione 3 stampe fotografiche digitali su PVC
In ogni città c'è una via Carducci che sta cambiando sotto i colpi degli abbattimenti e delle ricostruzioni.
a cura di Annalisa Cattani e Massimo Marchetti
Installazione 3 stampe fotografiche digitali su PVC
In ogni città c'è una via Carducci che sta cambiando sotto i colpi degli abbattimenti e delle ricostruzioni.
sabato 5 marzo 2005
CUORE DI PIETRA
Cuore di pietra è un progetto di arte pubblica, da me ideato e curato, che dal 2005 al 2019 ha accompagnato le grandi trasformazioni urbanistiche di Pianoro creando un percorso di installazioni di arte contemporanea realizzate anche da molti altri artisti con la partecipazione attiva degli abitanti, dei centri culturali, delle associazioni e delle scuole del paese.
martedì 1 giugno 2004
Sartor Resartus
Video /videoinstallazione durata 4’16''
2004
Noi siamo della stoffa di cui son fatti i sogni. W. Shakespeare, The tempest, atto IV
31 dicembre 1999, Ore 12.00
Un sarto inappuntabile, fra i rumori del traffico e le musiche d’altra epoca alla radio, nella bottega dove il tempo sembra essersi arrestato, ossessivamente cuce il rumore della vita.
"Sartor Resartus" è stato selezionato e presentato nel 2006 nel corso di Videoart Yearbook , L'annuario della videoarte italiana, a cura di Renato Barilli, Alessandra Borgogelli, Paolo Granata, Silvia Grandi,Fabiola Naldi.

Hasard
Video su supporto DVD
Affettuosamente dedicato a Walter Benjamin , a Baudelaire, a René Crevel e alle sue “Divagazioni”, alle sorprese delle strade dove puoi ancora trovare, ai crocevia, in mezzo al traffico e ai rumori, un gruppo di persone che da anni, ad orari regolari, in tutte le stagioni, con ogni tempo, sopra una scatola di cartone , si ritrova a giocare a carte.
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