sabato 1 gennaio 1994

Il viaggiatore serafico

Collage su tela

Nei primi anni ’70 durante il mio primo anno all’università ho incontrato Giorgio Kraiski ,
straordinario professore che ha cambiato la mia vita. Mi ha contagiato la passione per la letteratura
russa e mi ha introdotto al teatro d’avanguardia del primo novecento, al balagancik e a quelle che
lui chiamava le “arlecchinate” russe, alle giravolte del corpo grottesco e a quel senso del tragico
sempre a doppio filo legato alla percezione del comico e del ridicolo. Quell’incontro ha cambiato la
mia vita e orientato i miei viaggi futuri, reali e immaginari.
Questo piccolo Viaggiatore serafico è nato molti anni dopo, negli anni novanta,
contemporaneamente ad un racconto, poi pubblicato sulla rivista on line “Zibaldoni e altre
meraviglie”, che narra del viaggio di un vecchio bibliotecario che parte in treno per l’Unione
sovietica portandosi soltanto una valigetta con un cambio e un pezzo di sapone, e guarda il mondo
con gli occhi incantati dei semplici di spirito. Entrambe, le immagini, con quel collage di brani di
diario, di lettere, oggetti e piccoli frammenti della “mia” epoca sovietica, e il racconto, sono stati
per me come un saluto di commiato a tutto quel periodo, fortemente e appassionatamente segnato
dalla cultura russa.
Cosa si è posato di essa sul Serafico, oltre al Viaggiatore incantato di Leskov, costituendone la
patina? Beh, forse quella leggerezza stolta nell’affrontare nella vita i momenti di crisi e le tragedie;
le ipocondrie e le contraddizioni ansiogene del narratore delle Memorie del sottosuolo di
Dostoevskij e i sogni ad occhi aperti dei suoi sognatori visionari. E, perché no? la strizzatina
d’occhio e lo sgambetto della Dama di Picche nel finale del racconto di Puškin.




TORNA INDIETRO! Invito al gioco

  TORNA INDIETRO!   Invito al gioco Un progetto di intervento per Piazza Maggiore, Bologna, 2004 Il tradizionale “Gioco dell’oca” si è t...